Descrivere il nostro approccio attraverso un “modello” di formazione specialistica in psicoterapia familiare non è possibile, infatti, nella nostra scuola non trattiamo un modello, ma coerentemente all’ottica sistemica molteplici approcci, metodi e metodologie.
Obbiettivo è che i nostri allievi prima di diventare “terapeuti familiare” diventino psicoterapeuti. Questo vuol dire aspirare ed aspettarsi dal nostro processo formativo una complessità culturale che permetta di entrare dal portone sistemico-familiare-relazionale acquisendo una visione epistemologica di tipo sistemico per attraversare altre porte di conoscenza proprie di altri approcci scientifici, anche molto diversi.
“La relazione” rimane sempre centrale sia come “atomo” di indagine del processo di osservazione, che come baricentro ontologico. Questo sia quando ci confrontiamo con il livello intrapsichico-individuale con una ridefinizione del sé che esiste solo in relazione, sia con i livelli di coppia, di famiglia e sociale.
All’interno della Terapia Familiare esistono almeno tre filoni di riferimento: quello Strategico Sistemico, quello Psicoanalitico e quello Strutturale-Esperienziale.
Il nostro approccio che nasce come specificamente strutturale-esperienziale, trigenerazionale e simbolico, si avvale anche di dimensioni strategiche e di irrinunciabili basi e competenze psicodinamiche e psicoanalitiche.
Approccio
Altre acquisizioni più recenti sono l’attenzione per la Teoria dell’Attaccamento e la Neurobiologia.
Una caratteristica fondamentale del nostro setting didattico è l’insegnamento all’uso della domanda in luogo della interpretazione con la finalità di “falsificare” l’ipotesi. La domanda diventa quindi chiave di volta che sorregge e struttura capendolo l’intero processo terapeutico. Questo avviene anche grazie alla capacità acquisita di integrare il processo di osservazione verbale e non verbale e di strutturare un pensiero clinico complesso.
Altri aspetti importante sono la capacità di saper associarsi alla famiglia usando il suo lessico e l’uso del linguaggio metaforico anche attraverso immagini od oggetti reali in terapia: oggetto metaforico, ma anche scultura e collage solo per citarne alcuni, per accedere alla dimensione non cosciente di individui, coppie e famiglie.
Per concludere è importante che nessun allievo esiti, alla fine del corso, in un poco autentico, banale clone del docente, ma che dall’integrazione di esperienze con didatti diversi, che si alternano nel percorso formativo, maturi molteplici e personali stili terapeutici utili alla prossima professione clinica.